Notizie Speciale Paterno

Ogni angolo di ognuno degli 11 paesi di Cuore Basilicata è un mondo da scoprire e valorizzare, con le sue particolarità che lo rendono unico. Spesso capita di avere quotidianamente numerose meraviglie e ricchezze sotto i propri occhi, senza però accorgersene realmente! Per questo motivo vogliamo addentrarci nei nostri territori, uno ad uno, per raccontarne l’identità e le caratteristiche! Iniziamo da Paterno, un Comune di giovane formazione, tuttavia con un’antica derivazione. Tra i punti di maggiore richiamo e interesse troviamo, ad esempio, la Chiesa Madre, il Parco fluviale dell’Agri e la Sorgente “Sorgitora” con l’Acquedotto dell’Agri.

Tra i luoghi di interesse carichi di valore storco e simbolico all’interno del centro abitato troviamo poi certamente Piazza Autonomia. Rappresenta iconicamente l’arena di tante battaglie e di tante conquiste della comunità paternese, tra cui spicca appunto la lotta per il riconoscimento dell’autonomia. Una battaglia, quella legata alla spinta autonomistica, che ha radici lontane e ben radicate, basti pensare che già a partire dai primi anni del 1920 si registrarono le prime insurrezioni dei cittadini, che raggiunsero il Municipio di Marsico Nuovo armati di forconi, per rivendicare l’autonomia comunale. Con l’arrivo istituzionale delle Regioni, nel 1970, si pose fine alla storica rivendicazione: nel 1973, infatti, Paterno si costituì in Comune autonomo ed acquisì la sua ambita ed agognata municipalità, che ha raggiunto il mezzo secolo lo scorso anno, con numerosi festeggiamenti!

Restando all’interno del paese, come non citare il Santuario della Madonna del Carmine o Ex Chiesa Madre di Paterno, intitolata inizialmente al Patrono S. Giovanni Evangelista, la cui parte più antica risale al 1742, ma fu ampliata e portata alle attuali dimensioni tra il 1792 e il 1796. La chiesa andò quasi completamente distrutta col disastroso terremoto del 1857, da cui rimase indenne però la cupola dell’abside che sovrastava il trono della Madonna del Carmelo, una statua lignea di pregevole fattura, di scuola napoletana, databile intorno ai primi del 1800. L’icona, per essere scampata alle rovine assolutamente integra, fu portata in processione per le vie del paese ed ebbe a compiersi il miracolo ancora vivo nella memoria storica: le violente scosse sismiche si arrestarono. Per il miracolo operato, la chiesa fu di fatto dedicata da quel momento alla Madonna del Carmelo.

Ad oggi, in seguito ai restauri, sono mantenuti stucchi e rilievi che decorano l’interno in stile barocchetto. È presente, inoltre, un bassorilievo raffigurante l’Ultima Cena ai piedi dell’altare in marmo, decorato invece con mosaici. Da menzionare assolutamente l’organo e la balaustra della cantoria del 1836, in legno decorato con interessanti cromie, interamente recuperate col restauro del 1984. Di tutt’altro stile, invece, l’attuale Chiesa Madre, dedicata a S. Giovanni Evangelista, più recente, che presenta una facciata lineare in stile moderno, così come moderni e luminosi sono anche gli interni, con pavimenti in marmo lucido.

Se guardiamo al territorio sotto l’aspetto naturalistico, invece, salta subito all’occhio come questa sia una terra ricca di risorgive e sorgenti d’acqua dolce di origine naturale. Il profondo legame storico e naturalistico che unisce Paterno all’acqua trova tracce indissolubili in testimonianze di varia natura. Fu proprio la ricchezza di queste sorgenti che portò alla realizzazione di un complesso in località Sorgitora, in cui spicca come opera colossale per la sua realizzazione, l’Acquedotto dell’Agri del 1937. Ha una portata di 7300 mc di acqua al giorno e una rete di circa 300 km, che garantisce una fornitura idropotabile a ben 29 centri della regione.

Strettamente connessa all’Acquedotto è la costruzione del Palazzo dell’Acquedotto (un caseggiato in stile razionalista, con una fontana in pietra da cui l’acqua sgorga attraverso bocche di leone) del Serbatoio dell’Acquedotto e di tante opere complementari che conservano le caratteristiche tipiche dell’architettura degli anni ‘30. Lungo il percorso che vede il fiume Agri attraversare il territorio di Paterno, resiste ancora memoria dell’epoca, soprattutto nel Ponte dell’Agri (chiamato anche ‘Ponte di Mussolini’) utilizzato all’epoca sia dagli agricoltori e dal bestiame, sia dai mezzi militari dell’esercito del Regime. La dimensione dell’opera nel suo complesso, per quei tempi, rappresentò per i 29 Comuni un’autentica conquista, anche sotto il punto di vista dell’igiene, della salute e del lavoro degli abitanti. Per un lungo tratto, inoltre, il percorso dell’acqua dalle sorgenti ai piedi di Viggiano, si sposa e si sovrappone con l’importante tratturo dell’ultra centenario o “via del pellegrinaggio alla Madonna Nera di Viggiano”.

Il fiume Agri ci rende testimonianza dello stanziamento dei primi popoli che l’abitarono in diversi punti, grazie al ritrovamento di utensili, vasi e grotte, rinvenuti proprio nell’alveo dell’Agri. Parti di queste popolazioni, invogliate dalla purezza delle acque, dal clima mite e dalla consistente pianura, si diressero a monte dell’attuale Paterno. Ad oggi il tratto di Agri nel territorio di Paterno rappresenta in Valle uno degli scenari più autentici di caratterizzazione paesaggistica naturale, potenzialità che punta a essere valorizzata con un progetto in via di implementazione. È in programma, infatti, di portare a maggiore definizione il vero e proprio parco fluviale. Sarà esteso e arricchito con zone di ristoro, parchi giochi, aree attrezzate per fitness e agganci con aree limitrofe attrezzate a verde contestualizzato. In adiacenza al Parco fluviale è in fase di rifacimento la pista ciclopedonale (1,5 km) e, in aggiunta, è stata da poco realizzata una postazione fissa di bike sharing, con 6 stalli per biciclette a pedalata assistita e colonnine di ricarica alimentate da impianto fotovoltaico autonomo. L’intento è quello di creare così un attrattore naturalistico articolato e moderno.

Questo è soltanto un piccolo assaggio, ma vi aspettiamo a Paterno per viverlo, scoprirlo  e ammirarlo con i vostri occhi!

 

 

Fonte Immagini: Comune di Paterno

 

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