Nella foto: notturna del castello di Marsicovetere. Francesco via Wikipedia
C’è un angolo della Val d’Agri dove il tempo rallenta, dove le montagne abbracciano il cielo e il silenzio ha il profumo delle ginestre in fiore, è la Lucania più autentica, quella che vive nei borghi arroccati come Marsicovetere e Marsico Nuovo, due perle incastonate nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Qui il turismo non è una corsa contro il tempo ma un invito alla lentezza, un passo dopo l’altro si scopre che camminare è vedere davvero.
Questi sono luoghi che non si limitano ad esistere sulla mappa, vivono nella memoria di chi li ha attraversati, nelle radici di chi li abita, nel battito lento della montagna che li ospita.
Marsicovetere e Marsico Nuovo non chiedono di essere visitati, chiedono di essere vissuti.
Adagiato tra le vette del Monte Volturino, a 1000 m sul livello del mare, il borgo di Marsicovetere è un sussurro che arriva dal passato, un piccolo borgo che sembra uscito da un racconto antico. Le sue strade in pietra raccontano storie di fatica e dignità, di generazioni cresciute con poco ma con tutto: il cielo, la terra, la famiglia. Il piccolo centro storico, con i suoi archi e le stradine lastricate, quasi sospeso tra terra e nuvole regala scorci che tolgono il fiato: balconi fioriti, antichi portoni in legno scoloriti dal tempo, ogni passo è una carezza alla memoria. Le strade acciottolate guidano i passi verso panorami che si aprono all’improvviso su valli verdeggianti, dove il silenzio è rotto solo dal canto degli uccelli. Turismo lento in questo paesino è sedersi su una panchina al tramonto e ascoltare un anziano raccontare la storia del paese, è perdersi tra i sentieri del monte Volturino lasciandosi guidare dai colori della natura. La natura abbraccia il piccolo borgo con una dolcezza aspra, boschi, sentieri, torrenti limpidi, l’aria sa di resina e di pane appena sfornato e se chiudi gli occhi puoi sentire ancora il suono lontano della zampogna o il rintocco delle campane che segnano le ore. Sulla sommità del borgo si possono ammirare i resti del Castello medievale, la torre e le antiche porte della fortezza (XI sec.); degni di nota anche i palazzi nobiliari: Palazzo Piccininni con il suo portale blasonato, il loggiato e i giardini privati, Palazzo Ziella e Palazzo Tranchitella, splendidi esempi di architettura signorile. Non mancano le Chiese da visitare come la Chiesa Madre dedicata ai Santi Pietro e Paolo in stile barocco napoletano con straordinarie opere d’arte interne,e nei dintorni i ruderi del Convento di Santa Maria di Costantinopoli, l’eremo di Santa Maria dell’Aspro, dove la pace e il silenzio sono un abbraccio sacro, il Santuario della Madonna Assunta sul Volturino, visitabile da fine maggio al 15 di agosto, festa dell’Assunta e giorno in cui si tiene la Sagra del Prosciutto di Marsicovetere, prodotto principe di questa comunità, definito il “San Daniele del sud” e presidio Slow Food. Nel 2006, nella vicina frazione di Barriccelle, è stata scoperta una villa romana, un complesso rurale risalente al II sec. a.C. – VII d. C. .
A pochi chilometri, Marsico Nuovo, antico borgo medievale, è un intreccio di storia, arte e natura. Passeggiando tra i suoi vicoli si respirano secoli di storia e si scopre una comunità accogliente e fiera delle proprie radici. Il borgo antico (la “Civita”) è caratterizzata da stradine lastricate, gradinate, scorci improvvisi e atmosfere medievali. Le chiese barocche, i palazzi nobiliari, i vicoli che sembrano custodire segreti d’altri tempi, le sei porte di accesso al centro storico raccontano di epoche longobarde e la vita cittadina di un borgo vivo sin dall’epoca preromana che fu sede vescovile e centro culturale e che oggi sorprende per la sua vivacità silenziosa. Il turismo lento qui è quasi meditativo, si respira tra le navate della Concattedrale di San Giorgio, si assapora nei prodotti tipici offerti con orgoglio da mani sapienti. Marsico Nuovo, con la sua imponenza discreta, è un libro aperto sulla storia della Lucania. Fondato in epoca Longobarda, ha attraversato secoli di guerre, domini e rinascite. Il duomo di San Giorgio, con la sua facciata sobria e solenne, custodisce segreti di arte e di fede, mentre dai belvedere lo sguardo si perde su verdi vallate. Marsico Nuovo non è solo un luogo, è il sorriso di un anziano che racconta la transumanza come fosse ieri, è una madre che prepara un piatto come faceva la sua nonna, è un bambino che gioca tra i vicoli respirando l’eco di una storia antica. Il Castello baronale domina il paese dall’alto, i suoi palazzi, Pignatelli e Navarra, mostrano portali eleganti, cortili affrescati e una grande poliedricità architettonica. La Cattedrale di San Giorgio, del XII secolo, con portale cinquecentesco, è un luogo carico di sacralità e rinascita, la Chiesa di San Gianuario, patrono del borgo, e il santuario di Santa Maria di Costantinopoli completano il quadro spirituale. Per chi ama la natura avventurarsi nella Grotta di Castel di Lepre per esplorare un mondo sotterraneo di salti d’acqua e atmosfere fiabesche offre esperienze uniche, come anche immergersi nel bosco di Fontana delle Brecce, tra sentieri, cascate e attività all’aperto: trekking, nordic walking, sci di fondo, arrampicata, birdwatching.
Marsicovetere e Marsico Nuovo sono diversi, ma si guardano come due fratelli separati dal tempo ma non dalla distanza. Entrambi portano dentro la verità più profonda del Sud, quella di chi ha imparato a resistere, a custodire, ad amare. I sentieri escursionistici che li collegano diventano metafora di un ritorno all’essenziale, camminare in questi luoghi è ascoltare il proprio respiro, riconnettersi con la terra e con ciò che conta davvero. Il turismo lento qui non è un lusso ma è riscoprire la bellezza del piccolo, dell’incontro autentico, del tempo che si fa dono. Qui c’è un ritorno alle origini, un richiamo che parte dal cuore e arriva all’anima. Chi arriva in questi borghi spesso parte con il cuore più leggero e lo zaino carico di emozioni, e una volta lasciati continuano a camminarti dentro come un ricordo che profuma di casa.
Agnese Rubino
Foto nel testo:
Comune di Marsicovetere, il castello
Comune di Marsico Nuovo visto da palazzo Manzoni, foto di Bruno Patierno