
Il caratteristico borgo di Sarconi cattura l’attenzione del visitatore, oltre che per la rigogliosa natura e la cucina legata al gustoso e prelibato fagiolo I.G.P., per la presenza dei resti dell’Acquedotto Cavour, un imponente e maestoso complesso costruito nel 1867 in stile romano, dotato di un doppio canale per l’irrigazione.
L’opera, sotto il profilo storico-tecnologico, rappresenta una delle più antiche testimonianze di ingegneria idraulica della Val d’Agri, di cui oggi è ancora possibile ammirare parte della struttura architettonica. Fu realizzata a scopo irriguo, con un impianto posto su arcate in muratura di pietra e mattoni. Per molti anni, l’acquedotto ha portato l’acqua nei terreni compresi nell’agro di Sarconi e Moliterno, subendo poi nel tempo diversi interventi di ristrutturazione.
Il canale di irrigazione, alto sul suolo in una serie di archi in muratura continui e armoniosi, terminanti in splendidi giardini, entrò dunque a far parte del panorama di Sarconi. Ancora oggi è possibile ammirarne un piccolo tratto sopravvissuto all’abbandono, i cui ruderi, protetti da interventi di conservazione, bastano a trasmettere il ricordo dell’opera e l’importanza per l’epoca dell’iniziativa.
Oggi in molti tratti l’acquedotto è associato a un suggestivo percorso pedonale, contornato da ampie vedute panoramiche che rivelano una natura originaria e quasi incontaminata, ed è così in grado di portare il visitatore a diretto contatto con il paesaggio agricolo tipico della zona.